I sottoscritti delegati e delegate giudicano grave la situazione creata dagli innumerevoli provvedimenti legislativi in materia di lavoro approvati dal Governo, con i quali si stanno cancellando anni di conquiste sindacali.

Si attaccano i diritti con provvedimenti eversivi che hanno l’obiettivo di eliminare la contrattazione collettiva, svuotando il contratto nazionale e conseguentemente annullando la rappresentanza collettiva del mondo del lavoro, garantita dalla costituzione italiana.

  • Non più il contratto nazionale ma solo accordi individuali.
  • Non più un sindacato di rappresentanza ma solo un patronato.

La norma sull’arbitrato è null’altro che la conclusione del progetto avviato nel 2002 con il libro bianco di Maroni (da cui nacque la Legge 30) che prima ha esteso una precarizzazione selvaggia ed ora introduce la possibilità di derogare al CCNL attraverso accordi individuali.

Ora si attacca direttamente la Legge 300 cioè “Lo Statuto dei lavoratori” con la proposta del cosiddetto “statuto dei lavori”, un  modo evidente per cancellare l’art. 18 e gli altri diritti sindacali.

Infine  si vuole far pagare la crisi al lavoro dipendente,  con la ormai consueta ricetta di tagliare salari e pensioni.

In questo quadro sono inaccettabile le iniziative del Governo di bloccare le finestre di chi ha maturato il diritto alla pensione e di bloccare il rinnovo del contratto nel lavoro pubblico.

Inoltre se da un lato si attaccano i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici  dall’altro nessuna politica viene attuata in difesa dell’occupazione, a partire dal blocco dei licenziamenti e dalla creazione di nuovi posti di lavoro.

Tutto ciò è  attuato da un Governo non solo schierato apertamente dalla parte delle imprese, ma anche autoritario ed investito da pensanti accuse di corruzione.

Data la gravità  dei provvedimenti del governo Berlusconi e della sua deriva autoritaria, chiediamo alla Cgil di avviare in tempi rapidi una grande mobilitazione in tutto il paese contro il programma del governo di destra, che si concluda con

la proclamazione dello sciopero generale

di tutte le categorie, con una grande manifestazione di massa a Roma, che aggreghi intorno a se i movimenti sociali e tutta l’Italia democratica.

[Lo staff di LAIKAblog.it]

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