FdI vince le politiche 2022TORINO – Alle 7.21 minuti di oggi il sole è sorto sulla nostra città, Laika. È sorto nonostante la tragedia elettorale che si è consumata nella notte per alcuni. Certo, per altri è stato un trionfo. Il risultato è noto da ore: si è affermata la coalizione che va da Berlusconi, passa per Salvini e arriva a Meloni, con Fratelli d’Italia primo per risultati con 7 milioni di voti, circa il 26% delle preferenze.

Ci hanno detto che il Novecento è finito, persino la Seconda Repubblica è finita, eppure questa Italia è sempre uguale, gli italiani e le italiane sono ancora fedeli a loro stessi, inamovibili come colonne di marmo di Carrara.

Siamo ancora il Paese contadino di una volta, anche se ben pochi si sporcano le mani con la terra. Viviamo esistenze atomizzate, facciamo pochi figli, la famiglia modello CEI anni ’50 non esiste più, eppure restiamo una società fortemente incentrata sul familismo, sulla fede cieca e incondizionata nei Padri Nobili (e non mi riferisco ai costituenti, ndr). Gli italiani detestano le responsabilità, anche quando la classe dirigente è evidentemente irriformabile, tirano avanti. La politica continua a fallire, ogni 18 mesi si va ad un governo tecnico e poi ci si riprova, con gli stessi identici interlocutori e risultati. Eppure, qui da noi non succede nulla. A parte la moderata scossa di Mani Pulite, che comunque non modificò nulla nella sostanza, qui da noi non c’è mai stata uno straccio di rivoluzione. Persino gli inglesi hanno tagliato la testa ad un re e l’hanno consegnata alla storia in una cesta di vimini, ma qui da noi si trema, ci si angoscia e ci si affida con il segno della croce.

Lo dico per gli elettori di destra, che hanno votato un mostro come B., un clown come Salvini, una figura rozza e impreparata come Meloni. Lo dico per quanti hanno votato PD, perché “occorre fermare la deriva, ci vuole il voto utile ed europeista“. Lo dico per i milioni che prima ancora si erano affidati a quella realtà improponibile e ridicola che era il M5S, per quel 40% che diede il consenso alle europee per Matteo Renzi, ecc.

Cosa accade ora? Ci attende il baratro? Nessuno di noi ha la sfera di cristallo, lo vedremo. Possiamo però fare alcune considerazioni in ordine semi-sparso:

 1. Il primo partito in Italia è l’astensione (ancora una volta, in crescita). Circa 18 milioni di persone non hanno trovato un motivo valido per andare alle urne e qualcosa questo vuol dire. Una maggioranza di cittadine e cittadini non si riconosce in nessun partito e nessun candidato. Cade in grave errore chi crede conti solo il voto espresso con la crocetta sulla scheda;

2. nessuno può fare ciò che vuole al governo di un Paese europeo, B. ne sa qualcosa. Se Meloni agirà al di fuori dei paletti assegnati da Bruxelles, improvvisamente i mercati diventeranno scontenti e ostili, lo spread con il bund aggredirà i nostri mutui, i nostri risparmi, il nostro debito pubblico;

3. l’amore per Meloni è destinato a fare la fine degli amori precedenti, non è meno effimero degli altri e durerà poco;

E DETTO TUTTO QUESTO

4. non cambierà nulla fino a quando una nuova generazione non si scuoterà dalla polvere della paura ed oserà sfidare il sistema dei padri;

5. il meccanismo attuale di delega deve essere spazzato via, le persone devono tornare ad occuparsi dei loro interessi in modo diretto. Solo con il controllo popolare delle strutture organizzate della società, dell’economia e della politica questo stato di cose può modificare la propria inerzia;

6. un sentimento profondo di ansia e paura domina i cuori e le menti delle persone, è stato espresso il desiderio di chiudere con la mentalità bellicistica, occorrono risposte per la minaccia mortale dei costi energetici e per il ruolo dell’Europa. Ci sono milioni di poveri che vedono minacciata l’unica fonte di reddito e abbiamo migliaia di posti di lavoro bruciati ogni mese. Chiunque non abbia la volontà di affrontare questi temi, sarà presto o tardi travolto. Se non ci credi, cara Laika, chiedi a Draghi e a Letta.

La consegna non può che essere, dunque: “Datevi da fare sul serio, chiudete Facebook, Twitter e Instagram, nessuno vi verrà a salvare“.