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Fa uno sforzo con la tua fantasia canina, immagina un codice penale in cui sta scritto che bastonare il tuo vicino di casa quando ha la radio troppo alta è lecito. Poi immagina un gruppo di condòmini che, armati di grande buon senso, concorda circa l’opportunità di non applicare quello specifico articolo. Allora è tutto risolto, giusto? Il legislatore sarà pure un idiota ma i tuoi vicini – che sono delle gran brave persone – hanno evitato il peggio. Ti sembra una pazzia. In effetti lo è; per fortuna è e resta una fantasia. Nella realtà accade però qualcosa di simile: l’articolo 8 della finanziaria stabilisce per i padroni la facoltà di fare accordi con sindacati anche territoriali (!) e licenziare i dipendenti. Non solo, alla faccia dell’art. 4 della legge 300/1970 li autorizza a spiare i lavoratori con telecamere, ascolto di telefonate registrate, etc ma questo lo abbiamo già raccontato. Quanto contribuirà tutto ciò a diminuire il debito pubblico? Zero.

Cosa ne pensa il sindacato? Beh, che alla fine si può anche fare finta di niente e mettersi d’accordo, anzi impegnarsi a non firmare alcun accordo per licenziare. Ora, tu mi dici quanto vale la parola di un sindacalista che ha firmato il cosiddetto Patto per l’Italia nel luglio 2002? Mi spieghi quanto vale la parola di chi ha firmato i famigerati accordi di Pomigliano d’Arco e Mirafiori? Qualcuno è in grado di dirmi in parole semplici, affinché io le possa comprendere, quanto vale la parola di chi si è venduto lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori, un pezzo di Costituzione repubblicana, la dignità del lavoro, il Contratto Collettivo Nazionale? Abbiamo chiesto ai nostri colleghi, alle lavoratrici ed ai lavoratori di questo Paese di fermarsi, di mobilitarsi. Perché? Se non abbiamo intenzione di battagliare fino al ritiro della manovra, a cosa è servito rinunciare a 80 euro cimiciosi di salario?

 Io sono stanco, stufo e voglio che siate stanchi e stufi come me. Sono in collera e voglio che siate in collera come me. Mi viene voglia di mettermi allo specchio, come il Monty Brogan de “La 25ª ora” e sbraitare: «Accuso i partiti di opposizione di essere collusi con la maggioranza reazionaria, massona e mafiosa. Accuso la stampa di essere parziale, faziosa, di non raccontare mai i fatti ma solo le opinioni dell’establishment. Accuso i sindacati confederali e corporativi, perché hanno abbandonato ogni valore al quale hanno fatto riferimento i padri e le madri del movimento operaio del secolo scorso. Infine accuso tutti gli altri, tutti quelli che covano in silenzio la speranza di poter diventare un giorno “uno di loro”, accuso quelli che in questi anni hanno lasciato fare, lasciato passare, perché non volevano immischiarsi, perché non avevano voglia, avevano altro da fare, erano troppo stanchi, stressati o oppressi. Infine accuso me stesso, perché non sono in grado di incidere, di cambiare, di spostare un atomo di questo universo con il culo più pesante della storia».

Se c’è ancora qualcuno vivo in questo Paese, il mio appello è rivolto a voi: organizzatevi, perché non avete bisogno che nessuno lo faccia per voi. Occupate le piazze, le strade; discutete, confrontatevi, improvvisate spettacoli teatrali, letture pubbliche di libri. Portate i nonni e pure i bambini, già che ci siamo. Allestite proteste colorate, rumorose, appassionate. Opponete una straripante passione civile al piattume che ci condanna ben prima e in maniera più atroce della crisi economica e finanziaria.

Ora. O mai più.


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