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Secondo alcuni la manifestazione del 13 sarebbe, in sé e per sé, inutile, priva di scopi precisi: cosa si chi chiede? A chi lo si chiede? Con che mezzo si vuole raggiungere l’obiettivo? Risulterebbe quindi carente di fini politici ben determinati, una bella giornata passata assieme o poco più.

A queste domande penso serva dare una risposta forte e precisa.

Lo scopo ed il senso della manifestazione del 13 vanno individuati, a parer mio, nella stanchezza, nel non poterne più, da un lato, e dall’altro, nell’affermare la nostra differenza rispetto a questo mondo di politico che si coopta e si autolegittima a vicenda (sono infatti scelti dal partito e non votati dai cittadini), che se ne frega degli scandali perché il potere l’hanno loro,e a noi non resta che votare ogni tot anni e anzi non far casino perché quelli che verranno dopo, Berlusconi docet, potrebbero essere peggiori dei precedenti.

Occorre ribadire con forza che se a scendere in piazza saremo in milioni, nonostante un’informazione pubblica cortigiana, vent‘anni di dittatura mediatica, un’opposizione assente e incapace, allora avremo dimostrato che noi siamo diversi, che siamo in grado di invertire la rotta rispetto gli ultimi tristi anni, che ci meritiamo di più di questa classe politica corrotta e incapace. Ma soprattutto che abbiamo diritto ad un futuro migliore: quello che saremo in grado di costruirci giorno per giorno, a partire proprio da domani.

A te che non verrai, che resterai a casa a guardare la tv, che collasserai sul divano tenendoti stancamente informato risultati della domenica sportiva, pongo un semplice quesito: se non ora quando?

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